La pazzia | страница 14
Una voce melodiosa sussurra, esorta, evoca nel vuoto…
Un orecchio attento colse nel silenzio dello spazio i gemiti lontani della guardia, i suoni della stanchezza e del piacere.
Poco dopo, l'oscurità della stanza fu attraversata dalla luce dello schermo di un telefono rianimato.
"Ecco chi è il regalatore", pensò la ragazza mentre apriva l'app di messaggistica istantanea e guardava la foto della propria auto.
Un messaggio da un utente sconosciuto: "Ciao".
"Buongiorno", rispose la ragazza, bevendo un sorso di vino.
Utente sconosciuto: "Sono Boris".
"Buonasera, Boris".
Utente sconosciuto: "Capisco. Sposato".
"Sì", sorrise, ma i suoi occhi rimasero impassibili.
"Che parola breve, ma importante", pensò, in attesa di una risposta.
Utente sconosciuto: "Mi dispiace. Ciao".
"No", le è balenato il pensiero, "non ciao".
"Grazie per la rosa".
Utente sconosciuto: "Ti piace?"
" Certo".
Utente sconosciuto: "Grazie. È bello essere notati. Ok, arrivederci. Mi dispiace, ma devo farlo".
La ragazza mise via il telefono e versò il resto del vino nel lavandino. Tutto ciò che voleva fare era essere paziente e aspettare.
Con un'andatura facile, scortato dalla luce della luna, il padrone del gatto si affrettò a raggiungerlo. Accoccolandosi delicatamente accanto e abbracciando la palla vivace, la ragazza premette il naso sulla cima di lana, inspirando il dolce profumo del suo cuore, e guardò acutamente nell'oscurità. L'immagine della guardia riapparve davanti agli occhi della sua mente. Sapeva esattamente chi sarebbe rimasto sveglio questa notte.
Martedì, ore 23:31.
Boris si accovacciò, cercando di non far cadere il vecchio telefono graffiato dalle sue mani tremanti. Rilesse i messaggi più volte e un piccolo brivido gli percorse le dita. La mente non voleva accettare il significato di ciò che stava leggendo.
"Cazzo! È sposata! Cosa speravo di ottenere? Che sarebbe stata libera? Perché alcune persone ottengono tutto e altre niente?".
Gemendo stancamente, la guardia si avvolse le braccia intorno alla testa, lasciando cadere il telefono, e si appoggiò alla parete sporca di fango. Una lacrima luccicava nella luce fioca della notte, rotolando lungo la sua guancia stopposa. Nella mente febbrile della guardia vennero evocate immagini più orrende di tutte: corpi sudati e ciocche bionde sparse sul cuscino di seta; pelle flaccida, umida e piena di nei che copriva avidamente la pelle pulita e delicata di una ragazza. Con un gemito agonizzante, Boris strinse i denti e si batté i pugni sulla testa devastata dalla vista, cercando di staccarli, ma i colpi sembravano inutili.