La pazzia | страница 26



– "Come lo pensi", chiese la creatura in un sussurro, tirando fuori la sua lunga e ruvida lingua e passandola sulla guancia dell'ex guardia, "che la ragazza può riposarsi e fare un banchetto, non è vero?

Un urlo suicida riecheggiò nell'edificio abbandonato, soffocato dai rumori gorgoglianti e biascicanti del banchetto. Gli facevano eco gli ululati dei cani randagi che si aggiravano nelle vicinanze.

12


Nell'appartamento all'ultimo piano, la serratura della porta è scattata e Elìa è entrato in casa. Nel corridoio ho sentito il profumo delizioso della carne arrosto, condita con aglio e spezie, e ha capito subito che sua moglie aveva preparato il suo piatto preferito per cena: bistecca e verdure.

– Tesoro, sono a casa! – Ha gridato lui, togliendosi le scarpe.

Lo sferragliare dei tacchi della giovane casalinga si sentì in cucina, e in un attimo comparve lei stessa: magrolina, obbediente e poco impegnativa.

Elìa ammirò ancora una volta la sua bellezza, rallegrandosi per il destino che li aveva fatti incontrare e per la sua stessa buona scelta. Non si considerava eccessivamente ambizioso, ma credeva con ragionevole certezza di meritare il diritto di avere una coppia degna al suo fianco, una coppia che avrebbe sottolineato ulteriormente il suo status e le vette che aveva raggiunto.

Ricordava con pacato disprezzo i racconti dei suoi conoscenti e colleghi su come le loro mogli pretendessero costantemente qualcosa da loro, o si lamentassero all'infinito per la mancanza di denaro. Sua moglie non l'aveva mai fatto. Elìa stesso ha voluto ricoprirla di doni, e lei li ha accettati con tranquillo entusiasmo e sincera gratitudine, come si addice a una moglie esemplare.

L'unica cosa che il proprietario dell'appartamento all'ultimo piano non riusciva a capire da tempo era il capriccio della moglie di tenere il gatto randagio, che aveva portato in casa circa un anno fa.

Il gatto, come una macchia sporca su una parete bianca come la neve, non si adattava affatto all'ambiente circostante. Ma dopo un po' di gentile persuasione, Elìa permise alla moglie di tenere l'animale. Credeva che la vicinanza in casa sua con un altro maschio potesse essere tollerata, se era quello che voleva la sua bella moglie. Ha apprezzato ed è stata più che grata.

– Ciao! Sono in cucina! – sorridendo con affetto, saluta Elìa che entra nel corridoio con un asciugamano da cucina in mano.

Il gatto era ai suoi piedi come al solito.