La pazzia | страница 16



– Senti, gattone, è strano, onestamente. Pensava che avrei passato tutta la notte a leggere i suoi messaggi?

Il gatto sollevò pigramente la testa, pronto ad ascoltare qualsiasi cosa avesse da dire la sua padrona.

– L'ora del messaggio è le sette e mezza del mattino", disse lei.

"Mi dispiace! Non ho potuto resistere… Buongiorno, bellezza!".

La ragazza imitò ogni intonazione della sua voce.

"Mi dispiace moltissimo… Visto che non posso toccarti, magari possiamo scriverci". Sarebbe fantastico!".

– Mi chiedo: cosa lui vuole toccare? – La ragazza chiese con un'occhiata perplessa al gatto e, riportando la voce a un tono di lavoro, continuò: – Altri messaggi alle otto del mattino, alle nove e mezza… e alle dieci del mattino! Oh sì…", disse leggendo uno dei messaggi. – Ascoltate questo!

"… Devi presentarti".

– Senti, gatto, a chi devo cosa, eh? Per nutrirti e baciarti – sì, devo, altro no.

Mise da parte il noioso contenuto del telefono e tornò alla sua tazza di caffè.

– Oh", sospirò, accarezzando la pelliccia dell'animale, lucida al sole del mattino. Sono in debito con tutti. Lo devo a questo, lo devo a quello. Devo solo divorarli tutti – e la cosa finisce lì! Vero, gattino mio?

All'allettante prospettiva di " divorarli tutti", l'umore della ragazza tornò ai massimi livelli e, messa via la tazza e preso in braccio il gatto, ispirata, cominciò a girare per la stanza, baciando il suo animale. La gatta non sembrava particolarmente contenta del turbinio e delle danze del mattino, che cercava di estirpare con un rado e patetico miagolio.

– Oh, tesoro, scusami, per favore! – Notando l'espressione sconcertata del suo animale, la padrona di casa fece le fusa in modo colpevole. – Un po' trasportato. Bene! Devo prepararmi. Non annoiatevi!

Mise il gatto a terra e andò nel camerino.

Prima di uscire di casa, la premurosa padrona di casa, splendida vicina di casa e moglie esemplare ha fatto alcune cose: ha acceso la televisione del gatto con il suo programma preferito, ha preso delle vitamine e ha bloccato il numero di Boris.

8

Mercoledì, ore 10:30.

Boris, riparato all'ombra dei pilastri del parcheggio, stava in piedi con un sorriso stanco ma felice sulle labbra screpolate, senza osare distogliere lo sguardo dalla porta di ferro che separava il parcheggio dall'ingresso dove viveva la ragazza. Da qui l'Infiniti rosso scuro della ninfa magica era visibile come se fosse nel palmo della sua mano. La rosa bianca sul cofano era come una luminosa luna piena nel cielo della sera.