La pazzia | страница 9



La proprietaria di una pelle pulita e liscia e di lunghi capelli lucenti non si preoccupava nemmeno di vitamine e integratori, anzi: con il loro aiuto otteneva ciò che le persone non erano abituate a mangiare.

Ma come tutti gli altri abitanti della megalopoli, si è stancata del quadro in cui la società ha imposto le sue vantaggiose regole di condotta, i suoi principi e le sue norme. La stanchezza si accumulava gradualmente, goccia a goccia, giorno dopo giorno, minacciando di far traboccare il vaso della pazienza e di scatenare la bestia interiore. Una parola lanciata da qualcuno, un'osservazione sconsiderata, uno sguardo appiccicoso, lei li notava tutti e, sebbene non potessero ferirla in modo apprezzabile, sentiva sempre più come se questo fango appiccicoso di stereotipi si depositasse sulla sua pelle in piccoli schizzi, causando irritazione. Avendo raggiunto il limite della sua pazienza, si è concessa di allentare la tensione e di riposare. Solo un po'.

Comodamente seduta sulla poltrona estetica, nelle mani di un professionista di fiducia, non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine della solitaria sagoma maschile che aveva osservato nello specchietto retrovisore mentre usciva dal parcheggio sotterraneo: l'auto si allontanava, ma lui era ancora lì, in piedi, a guardarla. Gettato in un altro mondo, bruciato dall'interno e ritrovatosi negli oscuri recessi del sottosuolo.

La ragazza si ricordò della figura slanciata dell'uomo, delle spalle larghe, dell'uniforme scialba dell'agente di sicurezza che non poteva nascondere al suo sguardo tenace i muscoli forti che si muovevano sotto i vestiti a ogni movimento. Poteva immaginare chiaramente la pelle scintillante delle sue braccia, ricoperta di peli sottili e con le vene in evidenza. Ancora una volta poté sentire, come se fosse di nuovo lì, il battito di un cuore forte, che pompava sangue e forniva ossigeno a una miriade di cellule viventi.

Negli occhi della sua mente emerse un'immagine vivida: dita sottili di fanciulla toccavano la pelle calda e tesa, toccata dal sole impietoso, unghie linde dipinte di rosa tracciavano il suo corpo, lasciando strisce rosse frastagliate.

Le pulsazioni cominciarono a farsi sentire.

Incantata dalla visione, la ragazza strinse le labbra e aspirò profondamente l'aria fresca. Le sue unghie scavano nei palmi delle mani, lasciando segni.

– Tutto bene? – Notando la tensione della sua importante cliente, l'estetista chiese. – Non ti ho fatto del male?