La pazzia | страница 11



– Ho ricevuto dei fiori, – disse sorridendo sognante.

– Elìa?

– No.

– Chi te li ha dati? – chiese sorpreso Vitaly, socchiudendo leggermente gli occhi.

– Non lo so", rispose lei, sollevando le sottili sopracciglia in modo civettuolo, e sussurrò a mezza voce la versione, suscitando in lui un leggero sentimento di gelosia: "Ammiratore segreto!

Sembrava che le piacesse stuzzicare il suo compagno, ma il loro gioco di parole non era mai andato oltre un flirt non impegnativo.

Vitaly conosceva l'affascinante moglie di Elìa da molto tempo, da quando avevano acquistato un appartamento in una nuova casa sul lungomare. Non appena i nuovi arrivati ricevettero le chiavi, un membro del Consiglio della Casa inviò loro un messaggio di benvenuto. Capiva che con il suo aspetto un po' anticonvenzionale – un corpo piuttosto paffuto con un'altezza di poco superiore ai centosessanta centimetri – non poteva aspettarsi molta attenzione, ma aveva comunque una mente vivace, un senso dell'umorismo più o meno tollerabile e occhietti tenaci che coglievano dettagli importanti di cui si sentiva in dovere di essere a conoscenza.

La ragazza dell'ampio appartamento all'ultimo piano godeva della compagnia del suo energico e intraprendente vicino che, sempre di sua iniziativa, fungeva anche da supervisore dell'ingresso. Attraverso Vitaly si potevano sempre scoprire le ultime notizie e i pettegolezzi più succosi, che lui condivideva attivamente. Da parte sua, l'uomo d'affari si rallegrava di sentire la risata melodiosa di una giovane e attraente vicina, anche se sposata.

La notizia dell'ammiratore segreto del suo tirapiedi turbò un po' il membro del Senato della Casa. Vitaly non aveva mai creduto nell'intuizione e in altre sciocchezze esoteriche, come le chiamava lui. Si considerava un realista e una persona ampiamente pragmatica, prendeva decisioni e diceva qualsiasi cosa sulla base di dati e fatti confermati, ma l'ipotesi avanzata dal vicino di casa sull'esistenza di un ammiratore segreto lo metteva a disagio.

Un sesto senso, di cui negava con forza l'esistenza, gli sussurrava che tutto questo non sarebbe finito bene, e Vitaly riteneva suo dovere avvertire il vicino, verso il quale era sinceramente solidale.

– Io starei più attento se fossi in voi", ha detto il membro del Consiglio della Casa, che è anche un membro anziano del palazzo, e, ponendo l'accento sull'ultima frase, ha concluso: "Chissà cosa passa per la testa di qualcuno che regala fiori a una donna sposata…